Lo studio Webranking ha mostrato uno scenario di miglioramento generale delle performance italiane e una significativa riduzione del gap rispetto agli altri Paesi, a dimostrazione della rilevanza crescente del canale digitale e dell’incremento degli standard nei confronti degli stakeholder. Secondo Joakim Lundquist, CEO Lundquist e referente Webranking in Italia, “molte aziende italiane hanno ormai raggiunto un buon livello di disclosure sul digitale e comprendono che per competere sui mercati internazionali, scontando anche l’incertezza del sistema Paese, è ora necessario fare di più. La sfida non è più solo essere trasparenti, ma soprattutto definirsi in modo credibile e autorevole nei confronti di tutti gli interlocutori per poter rafforzare il proprio business e crescere in nuovi mercati.”
“La ricerca Webranking rappresenta uno stress test di trasparenza, perché misura il divario tra le informazioni presentate dalle aziende e le richieste degli stakeholder” il commento di Sara Rusconi, Partner and head of content strategy Lundquist. “Quest’anno il 70% delle aziende del campione ha registrato un aumento della propria performance, con una crescita del punteggio medio di 4,4 punti rispetto allo scorso anno. Guardando ai best improver, fra cui COIMA RES si è ben distinta con oltre 25 punti, notiamo un cambio di passo: se lo scorso anno 12 aziende erano migliorate di più di 10 punti, quest’anno sono salite a 16.”
“Il web è uno dei punti di contatto più importanti verso gli stakeholder e rappresenta uno strumento di comunicazione fondamentale” ha concluso Lorenzo Barbato, COIMA Marketing & Communication Director. “Per una quotata questo assunto ha un significato ancora più importante in quanto una comunicazione chiara ed esaustiva rappresenta un valore anche per il mercato. Questo riconoscimento è per noi un primo passo e uno stimolo a continuare a impegnarci anche nel digitale per dare risposte sempre più convincenti ai nostri investitori.”